Sicilia 1943. Come ti faccio perdere la guerra

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masaniello1989
view post Posted on 3/3/2011, 23:11 by: masaniello1989




Buonasera.
Prima di giudicare l'operato dell'Amm. Pavesi la invito a documentarsi su quanto realmente accaduto a Pantelleria (fonti: Time e Air Force Magazine)


Per conquistare Pantelleria, Operazione Corkscrew (Cavatappi), fu messa a punto e praticata per la prima volta la tecnica dei bombardamenti massicci per fiaccare il morale delle truppe e dei civili ed arrivare alla resa del nemico senza impiego delle forze da sbarco. Eisenhower era perfettamente a conoscenza del fatto che l’isola, per la sua conformazione, non si prestava ad uno sbarco. E si ricordava che nelle Filippine i bombardamenti a tappeto con i cannoni delle navi avevano dato ottimi risultati. Decise di applicare la tecnica alle forze aeree e ordinò a Doolittle (il pilota che nel 1945 portò la bomba atomica su Hiroshima)) di reperire ogni forza aerea disponibile nel nord Africa per sottoporre l’isola a massicci bombardamenti. . Dalla fine di maggio al 6 giugno, i bombardamenti sarebbero stati gradualmente intensificati. Nella seconda fase, dal 7 all’11 giugno Pantelleria sarebbe stata attaccata in modo crescente. Il giorno 11 furono effettuate 1.500 missioni. I bombardieri americani (i pesanti B17, ed i medio-leggeri P38 e P40) attendevano il proprio turno volando in cerchio sull’isola ……. Nell’arco di soli sei giorni furono sganciate su Pantelleria 7.000.000 di libbre di bombe (6.500 tonnellate) più della somma delle bombe sganciate su Tunisia, Sardegna, Sicilia e penisola italiana in tutto il mese di aprile 1943. Le sporadiche azioni di disturbo tentate dai Me-109 e Focke W. -90 e dai pochi caccia italiani non crearono alcun problema e alla fine furono distrutti dalla caccia alleata oltre 50 aerei.
I bombardamenti distrussero buona parte delle fortificazioni. I mistificatori che parlarono di “attrezzature intatte lasciate al nemico” ignorano (deliberatamente o meno) che le bombe distrussero oltre 80 aerei ricoverati negli hangars, tutte le batterie contraeree del porto e, cosa più importante e decisiva per la resa, le uniche 4 autobotti per la distribuzione dell’acqua potabile ai 12.000 uomini della guarnigione e ai 10.000 civili. Le poche perdite subite tra civili e militari si spiegano col fatto che l’isola dispone di numerose caverne in cui trovarono rifugio gli occupanti del’isola. Ma la situazione non era sostenibile
Due volte tra il 6 e il 10 giugno l’Amm. Pavesi rifiutò la resa.
Alla fine, resosi conto del’impossibilità di opporre una minima resistenza, senza acqua potabile, sottoposto a continui bombardamenti inviò un cablo cifrato urgente a Supermarina alle 10 di sera del 10 giugno. Inspiegabilmente ricevette risposta solo alle 11.00 del giorno successivo.
Altrettanto inspiegabilmente, nessuno informò il Duce della situazione.
La storia si svolge solo in un modo ma può essere raccontata in molti modi …… la realtà è che un uomo fu lasciato solo nel momento del bisogno come troppe volte è accaduto nelle ns. forze armate.
La decorazione dell’Amm. Pavesi fu revocata nei giorni successivi e il Duce lo fece condannare a morte in contumacia.
Negli anni 50 dovette subire le offese di Antonino Trizzino che per soldi e fama non esitò a gettare fango sulla Regia Marina. Trizzino fu condannato per vilipendio delle Forze armate e poi prosciolto dalla Corte d’Assise.
Restano le sue pagine infamanti e prive di ogni fondamento storico.
 
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1 replies since 22/2/2010, 22:28   82 views
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